Sovranità, libertà, piena
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POSSONO
ESSERE GLI STATI UNITI D'EUROPA LA NOSTRA SOLUZIONE ? (di Giulio Betti, postato il 13/09/2017). Premessa di Marco Cavedon. Possono essere gli Stati Uniti d’Europa una soluzione ? Una domanda che in molti si pongono. Da parte nostra, sia come
Associazione MMT Italia che Veneto, abbiamo intrapreso una scelta netta, che
prevede una dura condanna all’intero
processo di creazione dell’Unione Europea, assai ingiusto non soltanto
sotto il profilo economico ma anche democratico. Nel nostro Statuto si parla di
difesa dei Principi Fondamentali della Costituzione del 1948 e di piena
tutela del diritto al popolo italiano
all’autodeterminazione, quindi la nostra risposta al quesito sopra
formulato è netta ! Non si può parlare di creazione de facto di un’unica nazione in
Europa, sia da un punto di vista politico che morale, date le gravissime
ingiustizie e crimini sociali che hanno sempre interessato questo processo
fin dalle fondamenta e che ancora lo caratterizzano (oggi forse anche più di
ieri). Vieni poi da chiedersi a livello logico che senso ha oggi parlare di
creazione di supernazioni e di nuovi imperi, quando
la MMT dimostra l’importanza per
ciascun popolo di gestire una sua moneta fiat sovrana in condizioni di piena
sovranità e flessibilità e dimostra altresì l’inutilità (se non addirittura
la dannosità) della creazione di sovrastrutture che riducono tale capacità e
che nella storia hanno dimostrato tutti i loro limiti (basti pensare al caso
dell’Argentina negli anni ’90 del secolo scorso e alle condizioni in cui oggi
versano i paesi del sud Europa, per citare solo due esempi). Ma ora torniamo a noi e “cediamo
la parola” a Giulio Betti, che ci presenterà questo nuovo importante
contributo per far bene comprendere il realismo (anche a livello politico)
della nostra posizione. Spesso si dice: "Anzichè tornare alle
valute nazionali, dobbiamo creare gli Stati Uniti d'Europa, infatti gli USA
utilizzano il dollaro tranquillamente, anche se sono un'unione di più
Stati!" Ma è corretta questa affermazione, sovente fatta dai federalisti
europei? La situazione statunitense è adattabile anche agli Stati nazionali
europei? A mio avviso questa affermazione presenta diverse falle. E' sì vero
che, a livello di dimensioni economiche, l'Eurozona è simile agli Stati Uniti
d'America, ma è anche vero che negli USA la spesa pubblica e la tassazione
sono decise, in aggregato, dal governo federale, il quale attraverso la Fed
determina l'entità dei trasferimenti fiscali ai vari Stati federati. Una cosa
ben diversa dagli Stati dell'Eurozona,
i quali possono solo fare pareggio di bilancio, senza possibilità di
ottenere altri trasferimenti se le cose dovessero andare male. Ricordiamo anche che tra gli obiettivi statutari della Fed c'è il
raggiungimento della piena occupazione,
a differenza della Bce che cerca innanzitutto di raggiungere la stabilità dei
prezzi. Va detto che gli USA sono differenti dall'Europa pure per il fatto che
essi sono realmente uno stato unitario: vi è un'identità culturale, nazionale
e linguistica che l'Europa non ha. Ci si sente prima statunitensi, e POI
californiani, o newkorkesi; da noi ci si sente
prima tedeschi, francesi, italiani, e poi (semmai) europei. Che significa
tutto ciò? Che trasferimenti fiscali
verso gli Stati deboli europei sono visti con molto scetticismo, se non addirittura
rifiutati, dagli Stati europei che si trovano in posizione di forza,
politica ed economica. Negli USA, per ragioni di identità culturale, sono più
facilmente accettati. Va precisato che è già molto difficile e divisivo far
accettare trasferimenti fiscali all'interno degli Stati nazionali, per
sovvenzionare le aree più arretrate (vedi Nord/Sud in Italia, o Ovest/Est in
Germania) e tali sovvenzioni creano inoltre svariati problemi. Perciò gli
Stati Uniti D'Europa sono, nei fatti, una strada difficilmente praticabile. Altro fattore da considerare è che la popolazione USA ha un alto grado
di mobilità, per quanto riguarda il lavoro. Un disoccupato del Colorado potrà
trasferirsi con più facilità in California per cercare lavoro, rispetto a chi
ha lavorato una vita in Italia e deve oggi trasferirsi in Finlandia per
cercare un'occupazione. Ci sono ovvi ostacoli linguistici, culturali ecc., a
differenza degli Stati Uniti d'America. *Da ultimo, gli squilibri in
termini di reddito pro-capite in Europa sono molto più intensi rispetto agli
Stati Uniti; infatti paesi come Spagna, Portogallo e Grecia hanno un
reddito pro-capite inferiore al 20% rispetto alla media degli altri Stati
europei. Negli Stati Uniti, gli Stati federati in questa condizione sono solo
3, cioè il Mississipi, l'Arkansas e il West
Virginia, squilibrio che riguarda 9 milioni di residenti. In Europa riguarda
dunque svariate decine di milioni di abitanti in più! Ciò vuol dire che
sarebbero necessari ingenti trasferimenti fiscali, molto più che negli Stati
Uniti, e ciò rende gli USE ancora meno accettabili dai paesi europei
attualmente egemoni. Quindi negli USA una valuta unica comporta sì degli
svantaggi, ma essi sono più facilmente superabili che in continenti come
l'Europa. Il gioco non vale la candela.
Sarebbe, anzi, ancora più dannoso di quanto non lo sia già oggi. *Fonte: "La Soluzione per l'Euro" (2014) di Marco Cattaneo e
Giovanni Zibordi. Comment
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