Sovranità, libertà, piena
occupazione. |
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10 domande e 10 risposte
sull’economia. (di Marco Cavedon, postato il
18/02/2017). Alcune delle bugie più ricorrenti
circa l’economia e il funzionamento dei sistemi monetari a cui è bene fare
attenzione e saper rispondere. 1) Falso: il debito pubblico è un problema che
peserà sulle tasche dei nostri figli. Il
debito pubblico rappresenta la ricchezza del settore privato in quanto deriva dalla differenza tra
quello che il settore statale governativo spende per il settore privato di
cittadini ed aziende e ciò che drena con la tassazione. Ne consegue che uno
stato che spende a deficit (più di quanto tassa) genera ricchezza al netto
per il settore privato e quel deficit non sarà mai un problema se denominato
in una moneta sovrana emessa dal governo. Il vero disastro che lasceremo ai
nostri figli sarà quello di uno stato che invece ha applicato le politiche
fallimentari imposteci dall’UE, che obbligano lo stesso ad indebitarsi in una
valuta estera che non può né emettere né controllare, costringendolo ad
applicare delle regole che riducono sempre di più il deficit e quindi anche
la sua capacità di intervenire con spesa e investimenti per la tutela
dell’economia reale e dei servizi per la popolazione (tagli a sanità, scuola,
servizi essenziali, tagli agli aiuti alle imprese e ai sostegni dei redditi,
diminuzione della ricchezza e del potere di acquisto dei cittadini). 2) Falso: le tasse servono a finanziare la
spesa pubblica. Mai vero per uno stato a moneta
sovrana, che prima di ritirare con le
tasse la valuta che esso solo può emettere deve prima spenderla per
conferirla al settore privato. Uno stato a moneta sovrana può quindi arrivare
anche a tagliare completamente la tassazione per alcuni settori, al fine di
consentire un sufficiente livello di domanda aggregata (potere di spesa) per
alimentare il meccanismo virtuoso dei consumi, investimenti, produzione e
occupazione, soprattutto (ma non solo) in tempi di crisi. 3) Falso: i titoli di stato servono a
finanziare la spesa pubblica. Anche questo mai vero in uno stato a
moneta sovrana, per lo stesso motivo sopra esposto. I titoli in verità sono
un mezzo che lo stato può utilizzare per aumentare la ricchezza del settore
privato, di qui l’assurdità nel
definire la vendita di obbligazioni statali quale un atto che causa l’aumento
del debito dei cittadini. In verità i cittadini che possiedono un titolo
emesso dal governo possiedono un attivo, esattamente come mettere i propri
soldi non in un conto corrente ma in un libretto di risparmio dove fruttano
un interesse maggiore, il cui pagamento non sarà mai un problema con moneta
sovrana. 4) Falso: la spesa pubblica crea inflazione. La
spesa pubblica a deficit (che può
avvenire con la creazione di denaro dal nulla per uno stato sovrano) aumenta il potere di acquisto del settore
privato di cittadini ed aziende e questo può generare inflazione solo in
regime di piena occupazione, quanto tutti i fattori produttivi sono
impiegati (condizione molto distante dall’attuale). In una situazione come
quella odierna in cui la capacità di produzione del settore privato è
ampliamente sottoutilizzata causa l’elevata disoccupazione (dovuta alla
carenza di domanda aggregata causata a sua volta dalle politiche UE di
riduzione dei deficit), l’inflazione non sarà mai un problema. 5) Falso: la svalutazione è sempre un
problema, motivo per cui è meglio cedere la sovranità a paesi considerati più
forti economicamente per tutelare il potere di acquisto. Mai vero: la cessione di sovranità è
sempre un atto oscurantista con cui si vuole criminalizzare la volontà dei
popoli di vivere liberi e legarsi ad
una moneta più forte (con un cambio fisso o adottando la stessa) è sempre una scelta deleteria per il
paese economicamente più “debole”, che si vedrà sottrarre le sue risorse
dall’elevato sbilanciamento che si produrrà negli scambi col paese più
competitivo a cui ci si è legati, causa maggiori importazioni dovute al più
alto potere di acquisto della nuova valuta e minori esportazioni dovute al
fatto che con l’adozione di una moneta più forte, aumenta anche il costo di
acquisto dei beni prodotti internamente per gli acquirenti esteri. La riprova
evidente di ciò è il fallimento misero a cui sono andate incontro tutte le
unioni monetaria basate su questa logica, quali l’Argentina con gli USA e i
paesi del sud Europa. Il valore di una valuta deve essere liberamente
fluttuante sul mercato e rispecchiare il livello e la struttura dei prezzi di
una determinata economia. 6) Falso: i deficit nella bilancia dei
pagamenti con l’estero sono sempre un problema e anche qui la migliore
soluzione è cedere sovranità ad organismi internazionali per regolare questi
scambi. Mai vero: uno stato dotato di una
sua moneta può arricchire senza limiti sia il settore privato interno che
estero senza alcun problema, come testimoniato dai casi di USA, Regno Unito,
ma anche Australia e Nuova Zelanda. La stragrande maggioranza del PIL nelle
nazioni avanzate è data dalla domanda interna e comunque uno stato può sempre
investire nel settore dei servizi per tutelare la piena occupazione interna
anche in presenza di una forte competizione estera. La produzione interna e le importazioni sono beni reali, mentre le
esportazioni sono costi reali. Un paese che basa la sua economia
esclusivamente sulle esportazioni è di fatto un paese che sfrutta e
impoverisce la sua forza lavoro perché per esportare, i beni all’interno non
devono essere molto consumati, al fine di venderli ad altri che ne godranno
in cambio di semplici numeri che uno stato può “inventarsi” senza limiti. Ma
ci deve essere la volontà politica da parte del governo di spendere a deficit
per tutelare la piena occupazione interna. 7) Falso: privato è bello, la spesa pubblica
è sempre brutta, improduttiva e da combattere. Il
settore privato non crea denaro ed investe solo quando il ciclo economico è
favorevole, mentre quando
non lo è (carenza di domanda aggregata causa l’impoverimento della
popolazione), taglia sia gli investimenti che la spesa, quando invece ci
sarebbe bisogno di manovre di segno contrario, per rilanciare consumi,
produzione di beni e servizi ed occupazione. Solo l’azione di uno stato
sovrano della sua moneta può realizzare ciò, in quanto questo stato non sarà
mai limitato nella sua capacità di spesa e potrà sempre quindi invertire un
ciclo economico sfavorevole garantendo piena occupazione e benessere delle
classi sociali tutte (gli imprenditori che si vedranno aumentare gli ordini e
i lavoratori che avranno redditi migliori e maggiori possibilità di scelta di
un’occupazione che si confà alle loro aspettative). 8) Vero: uno stato sovrano della sua moneta
può sempre garantire piena occupazione e tutela dello stato sociale. Uno stato sovrano della sua moneta,
non essendo mai limitato nella sua capacità di intervento e non dovendo
tassare o indebitarsi al fine di poter spendere, può sempre tarare la spesa
pubblica ad un giusto livello per garantire piena produzione di beni e
servizi e piena occupazione, aumentandola quando c’è bisogno di alimentare il
meccanismo virtuoso di consumi, investimenti, produzione ed assunzioni,
abbassandola o tassando solo quando la domanda è maggiore rispetto alla
capacità produttiva, cioè quando si è già in regime di piena occupazione, al
fine di non incorrere in inflazione. 9) Vero:
la tutela delle classi sociali più deboli quali i pensionati e dei
risparmiatori non sarà mai un problema per uno stato a moneta sovrana. Lo stato a moneta sovrana non ha
alcun bisogno di entrate per poter spendere, anzi, deve spendere prima di
poter raccogliere. Questo significa che tutte
le polemiche attualmente in essere come quelle circa le casse “in rosso” degli
enti previdenziali sono in verità menzogne create ad arte dal sistema
dell’eurozona, al fine di contenere le legittime richieste di diritti sociali
da parte delle classi più deboli, per imporre un modello di “crescita
economica” fondato sullo sfruttamento e sulle politiche di super export,
basate sull’impoverimento della popolazione con contestuale riduzione della
domanda interna. Inoltre la criminalizzazione della spesa pubblica per la
tutela delle pensioni va a tutto vantaggio dei grandi gruppi speculativi
privati dei fondi pensione. In
piena coerenza con le disposizioni della Costituzione Italiana, uno stato
nuovamente sovrano potrà sempre e senza alcun problema tutelare conti
correnti e risparmi dei cittadini,
facendo sì che gli stessi non siano costretti ad investire i loro soldi in
obbligazioni private rischiose con tutte le tragiche conseguenze che oggi
stiamo vivendo. 10) Vero: lo stato con moneta sovrana può
sempre assicurare una risposta adeguata in caso di calamità naturali. Uno stato sovrano può “inventarsi”
la moneta dal nulla e investire fin da subito quelle centinaia di miliardi di
euro (speriamo a breve nuova lira) necessari per la messa in sicurezza degli edifici
dal punto di vista antisismico e ricostruire in breve tempo case e città
distrutte da calamità naturali, senza attendere i vergognosi tempi
dell’attuale governo italiano, ligio al rispetto di regole criminali e
pauperiste imposteci dagli interessi sovranazionali a livello europeo, quella
stessa Europa che in piena emergenza per la nostra popolazione ci impone
ulteriori tagli della spesa pubblica. Serve
forse dire altro per far capire cosa potremmo realmente fare se fossimo una
vera nazione e non una colonia o ente locale? Clicca qui
per scaricare il pdf. Comment
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